ASST dei Sette Laghi
Andrea Imperatori is an Associate Professor in Thoracic Surgery at the University of Insubria, where responsibilities include directing the School of Specialization in Thoracic Surgery since December 2011. Additionally, Andrea serves as a Research Fellow in Surgery at ASST dei Sette Laghi since November 2018 and has been the head of thoracic surgery at A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi since October 2001. Previous roles include Clinical Fellow at St James University Hospital and Visiting Professor at Osaka Medical Center for Cancer and Cardiovascular Disease. Andrea has extensive education in medicine, culminating in advanced specialization in oncological surgery from University of Insubria, along with prior degrees from Università di Pavia and Liceo Classico Legnani.
ASST dei Sette Laghi
Azienda Ospedaliera Dal primo gennaio 2016, con Legge regionale dell'11 agosto 2015, l'allora Azienda ospedaliera di Varese, già riconosciuta di rilievo nazionale e di alta specializzazione, è stata trasformata nell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) dei Sette Laghi. Essa è parte integrante della rete dei servizi del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale. In particolare, la nuova disciplina regionale prevede per ogni ASST due settori aziendali: l'ospedale e il territorio, il primo diretto dal Direttore Sanitario, il secondo dal Direttore Sociosanitario. La denominazione stessa dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale dei Sette Laghi indica come la sua funzione primaria sia quella di rappresentare il punto di riferimento per il proprio territorio per quanto riguarda i servizi sociosanitari. Cura e assistenza, quindi, sono le direttrici principali della sua attività, declinate in tutti i momenti compresi tra la prevenzione e la gestione dell’acuzie, fino alla riabilitazione e all’accompagnamento del paziente cronico. Ma la storia di questa istituzione, che per nove secoli ha tratto la sua linfa vitale dal territorio restituendo innovazione, progresso, cultura, ricerca e didattica, porta ad ampliarne la missione, configurandola come un patrimonio collettivo che è anche motore culturale, memoria del territorio e, più in generale, promotore di civiltà.